Ho sempre avuto interesse per il mondo della fotografia anche se mi sono avvicinato ad esso solo una dozzina d’anni fa. E’ stato allora che decisi di acquistare una macchina fotografica un po’ seria e di iscrivermi ad un corso di fotografia. Su consiglio di un amico frequentai il classico corso base entrando in contatto diretto con un mondo nuovo di cui mi sono innamorato subito. All’inizio mi sono subito cimentato con i paesaggi ma ho capito ben presto che quello non era il mio genere passando immediatamente al genere street. E’ proprio qui che ho intuito fosse il tipo di fotografia che più mi si addiceva soprattutto in considerazione del fatto che avevo a che fare con la gente.Le persone offrono spunti interessanti, momenti da catturare, storie da raccontare. Ci sono però momenti in cui manca l’ispirazione, in cui senti il bisogno di raccontare qualcosa di forte, di diverso. Per puro caso, un giorno, girovagando su youtube mi sono imbattuto nel video musicale “Ti regalerò una rosa” di Cristicchi, ed ecco accendersi la lampadina. Ho così realizzato il mio primo progetto fotografico chiamato “Tra le rovine della follia”: una storia vera e molto forte in cui il protagonista dopo aver passato 20 anni in manicomio esce dall’ospedale psichiatrico e dopo quasi trent’anni dall’uscita, si ritrova per caso a passeggiare davanti all’ingresso di quella che fu la sua prigione. Assalito dalla voglia irrefrenabile di rivedere i luoghi in cui ha vissuto decide di entrare. Così, tra lunghi corridoi, enormi stanzoni e claustrofobiche celle di contenzione , il protagonista, assalito da continui flash-back, si ritrova catapultato indietro nel tempo . Grazie a questo lavoro e all’interesse per la storia mi sono appassionato al mondo dell’UrbEx, (Urban Exploration…ossia la fotografia in luoghi abbandonati) sviluppando altri progetti fotografici in contesti decadenti come solo questo tipo di luogo sa regalare. I miei scatti a luce naturale fanno sì che le rovine architettoniche di un tempo, ormai abbandonate, rievochino il ricordo di un’epoca felice, di anime vissute. Mi definisco un fotografo nostalgico di una poetica decadente, che si muove alla ricerca costante di luoghi ancora da scoprire. Una volta scoperti e varcata la loro soglia entro in una sorta di dimensione parallela, lasciando fuori per qualche ora, tutti i problemi quotidiani fino a dimenticare che là fuori c’è il mio mondo reale di tutti i giorni” Tra i miei progetti fotografici a tema storico-culturale oltre a “Tra le rovine della follia” ho realizzato “Ogni donna ha la sua storia”, portato in mostra a ottobre 2021. Recentemente mi sono dedicato allo studio della Divina Commedia per la realizzazione di altri due progetti fotografici in Urbex: La Divina”, esposto a dicembre 2021, e “Seven” che prevede la presenza di ben sette modelle rappresentanti i peccati capitali. A marzo 2022 ho costituito assieme ai fotografi Ivan Manzone, Fabio Lardon e alla fotomodella Ginevra Hawk l’associazione culturale BeLooker della quale sono presidente.